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Poster Il commissario Manara Seconda Stagione La verità nascosta 2011

Il commissario Manara Seconda Stagione La verità nascosta 2011

Mentre due ragazzi si scambiano effusioni intime ai piedi di un edificio caratteristico, il Belvedere dei tigli, il corpo di un uomo cade dall'alto dietro di loro e di sfracella al suolo, senza vita. Si tratta di Giacomo Fello, i suoi abiti sono sporchi di vernice. Sul parapetto da cui è plausibilmente caduto, viene rinvenuto un libro con un segnalibro tra le pagine. Sulla scena c'è Alfonso Di Maggio, un uomo in sedia a rotelle che doveva incontrare Fello, che lavorava alla ristrutturazione della sua casa allo scopo di venderla e ricavarne i soldi per delle cure mediche. La moglie della vittima dice che Giacomo Fello soffriva di cuore e che per arrotondare va a dormire da una signora anziana, Adele, perché non resti sola la notte. Questo è anche il suo alibi per la sera dell'omicidio. Intanto in una casa c'è una fuga di gas che provoca lo svenimento di una giovane insegnante d'arte amante di Fello, che lui aveva lasciato il giorno della sua morte. Dall'autopsia risulta che l'uomo è stato ucciso con una dose letale di un farmaco per il cuore, il Carditon, che era a disposizione della moglie, di un amico corniciaio un po' arrogante e dell'amante. L'amante è l'unica ad avere un movente ma non un alibi, ma Marta non è convinta, perché la donna sembra sinceramente innamorata. Quasi per caso, Manara scopre che il corniciaio aveva un movente: vendeva i dipinti di Fello spacciandoli per originali, a prezzi elevati, ma a lui li pagava molto poco. Forse Fello, scoperta la truffa, aveva litigato con lui ed era stato ucciso per questo. In più Fello aveva scoperto un affresco originale nella casa che stava ristrutturando e lo aveva detto all'amico corniciaio, ma non voleva imbrogliare Di Maggio. Manara va a interrogare la signora Adele, che afferma con certezza che il giorno dell'omicidio Giacomo era andato in quella casa per parlare con la moglie. I due hanno discusso, perché la moglie voleva che trafugasse l'affresco e lo vendesse, mentre l'uomo voleva essere onesto con Di Maggio. Così, gli ha versato il Carditon nel caffè e lo ha avvelenato.

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